Titolo originale : Poulet aux prunes
Traduzione: Palumbo L., Plazzi A.
Formato: Brossurato, 81 pagine b/n
Ho adorato Pollo alle prugne. Lo adoro tutt'ora. Marjane Satrapi dopo avermi gasata con Persepolis e poi delusa con Tagli e cuci, racconta in Pollo alle prugne l' avvincente storia di come e quando finirà la
vita di un uomo. Egli si lascerà morire, ma prima passerà otto giorni a
letto sommerso da flashback del suo passato, stralci della vita futura di suoi
familiari e tentativi vani della moglie e dei parenti di fargli abbandonare il suo progetto suicida. Otto giorni divisi in otto capitoli.
La vicenda si svolge
durante gli anni Cinquanta, in Iran.
Il protagonista è Nasser Ali Khan, un
famoso suonatore di tar (una versione iraniana del liuto), il quale perde la
voglia di vivere quando la moglie Nahid in preda alla rabbia rompe il suo
prezioso strumento musicale . Da quell’avvenimento Nasser Ali decide di
lasciarsi morire. Dietro il dolore di quest’uomo tormentato in realtà si cela
il dolore per una storia d'amore finita male, la frustrazione di un matrimonio forzato
nonché la nostalgia per una società scomparsa. La vita di Nasser Ali si
sviluppa a metà fra un compromesso e un rimpianto;Nasser Ali infatti non
potendo sposare Irane, cioe’ la donna che ama, ripiega su Nahid ma dopo aver
incontrato per caso, molti anni dopo, la stessa Irane in una via di Teheran, si
accorge che questa finge di non ricordarsi di lui.
Percio’ il musicista perde
insieme all’amore per la vita, l’amore per la musica. Nasser Ali realizza che,
allo stesso modo in cui nessun’altra donna potrà restituirgli la gioia di
vivere, nessun altro tar potrà restituirgli la gioia di suonare.
Il titolo del
romanzo deriva dalla pietanza preferita dal protagonista, il cui rifiuto
diventerà simbolo della scomparsa di ogni residuo gusto e piacere nella sua
vita.
Il protagonista
funge da collante della vicenda, senza offuscare pero’ gli altri personaggi
della storia.
A differenza di quanto
accade in Persepolis, l’impegno civile per l’emancipazione del paese viene
usato più che altro come sfondo per una vicenda d’amore. Marjane gioca con il
lettore, semina alcuni indizi, ma nasconde le prove decisive su parentele e
collegamenti storici. Anche se è necessario evidenziare come i collegamenti
siano di natura più emotiva che logica. Da cio’ comunque
si evince che questo specifico modo di raccontare è particolarmente funzionale
non tanto allo sviluppo della storia, quanto all’efficace rappresentazione
degli stati d’animo e dei pensieri dei personaggi. Pollo alle prugne attraverso una triste storia d’amore parla di una
cultura non troppo lontana da noi. Parla, allo stesso tempo, degli uomini e
delle loro debolezze. Tutto questo senza
ignorare la politica e senza trascurare la filosofia e la
poesia come solo Marjane sa fare.
5 commenti:
Ti piace proprio, eh? :)
Moz-
Tanto! Dovevo parlare anche di Pollo alle prugne! U.U
Beh, mi pare giusto^^
Moz-
Ciao! Avrei bisogno di contattarti privatamente ma non vedo un contatto mail. Puoi scrivermi tu appena hai un attimo? Il mio indirizzo è ilgattorosso(chiocciola)hotmail(punto)it
Grazie!
A me questa volta è piaciuto più il film del libro, anche se il fumetto sono riuscita a farmelo autografare dall'autrice in persona *_*
Tu l'hai visto?
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